Torre Sant’Andrea, la marina di Melendugno più a sud, chiude il litorale di competenza comunale e segna Torre Sant’Andrea il confine con il territorio comunale di Otranto.
Rispetto alle altre località, caratterizzata da una costa bassa, Torre Sant’Andrea offre un panorama frastagliato dagli scultorei faraglioni, effigie di questo tipico villaggio di pescatori, insieme al faro e al piccolo porticciolo.
Faraglioni e calette portano alle limitrofe Specchiulla e Frassanito. Più a sud Torre Sant’Andrea confina con la spiaggia degli Alimini, a delimitare tale confine c’è la Torre Fiumicelli.

Località molto viva sin dalla primavera, grazie agli eventi organizzati dai locali presenti nell’area immediatamente a ridosso della piccola spiaggia. Mare favoloso, natura rigogliosa e una serie di grotte scavate all’interno della roccia, usate da prima come rifugi dai pescatori, poi per scopi militari, rendono il paesaggio di Torre Sant’Andrea unico ed indimenticabile.
Più volte bandiera blu, Sant’Andrea rappresenta una meta ambita e location per varie riprese di film e fiction.



Torre Sant’Andrea nasconde tantissime calette ed insenature naturali imperdibili per chi ha voglia di scoprire angoli del Salento colorati soltanto dalla natura dove il silenzio regna sovrano. Scopriamole in quest’itinerario da percorrere rigorosamente con scarpe da ginnastica ai piedi.
Anche tu a volte sei stanco del caos che ogni tanto si trova in spiaggia? Anche tu hai voglia di una caletta paradisiaca tutta per te per godere appieno il meritato relax? Non ti piace l’idea di fare la fila per fare il bagno? Bene, hai trovato l’itinerario giusto per rendere naturalistica la tua esperienza nelle Marine di Melendugno.
Questo Itinerario si dirada per le strade pietrose di Torre Sant’Andrea, piccolo villaggio circondato da costoni a picco che si mischiano a lunghe spiagge sabbiose. Il sentiero si dirada per più di 5 chilometri ed è adatto anche per chi in poche ore vuole ammirare tutte le baie dal mare cristallino senza impegnarsi nei percorsi corsa.
Voglio scoprire i percorsi corsa delle Marine di Melendugno
La varietà dei “punti nascosti” abbraccia i gusti di tutti i bagnanti: chi ha desiderio di percepire gli odori e i rumori del classico bagno da scoglio, da vivere da soli o in buona compagnia, chi ama i paesaggi frastagliati quasi impervi, chi cerca una spiaggia più solitaria possibile e chi invece vorrà il giusto equilibrio tra relax e spirito di scoperta.
Mappa come quella del sito – Link
Per chi si sposta in macchina, il consiglio è lasciarla nel parcheggio vicino al faro. Di solito, la mattina presto e il primo pomeriggio sono gli orari più sgombri. La visione dall’alto e le limpide acque ripagheranno lo sforzo che dovrete compiere al ritorno, preferibilmente al tramonto, una volta decisi a percorrere tutto l’itinerario. Chi vorrebbe andare sul sicuro si può avvalere invece dei parcheggi presenti sulla strada in discesa imboccata dopo la rotatoria per raggiungere Torre Sant’Andrea.
Il primo punto, assolutamente da non perdere, è la zona toponomasticamente nota come Spiaggia dellu Pepe, a ridosso dei grandi faraglioni. Delle scalette vi accompagneranno ad una sorta di piattaforma naturale che vi permetterà di tuffarvi e raggiungere lo spettacolare faraglione.


La Grotta del Canale, a pochi metri, si estende a picco sotto il faro e, come il nome fa notare, è singolare per la sua conformazione plasmate dal piccolo canale che scorre fino alla grotta. Rispetto alla Spiaggia dellu Pepe, è leggermente più spazioso e adatto anche a chi non ha voglia di tuffarsi.
Proseguendo ancora a sud troverete la Spiaggia di Torre Sant’Andrea, sviluppata in una baia naturale di fronte allo scoglio della Sfinge. Un ottimo bagno nella zona però si può fare anche raggiungendo il costone alla sinistra della spiaggetta. Salite dalle scale alla destra del bar “Babilonia” e costeggiate il muro di recinzione del faro. Scendete giù e vi ritroverete nella grotta, riparata e discretamente fresca anche nei giorni più caldi, anticamente nota come Portu di Sant’Andria. I pescatori melendugnesi erano soliti ormeggiare le proprie barche proprio su questi scogli.
Superata questa zona, popolatissima nelle serate estive grazie a concerti ed eventi organizzati sul piazzale, percorrete tutto d’un fiato la salita, superate il bosco alla vostra destra e camminate sul sentiero sterrato.
Dopo 300 metri troverete l’enorme scoglio rettangolare dello Mbruficu. A pochi passi, un accesso reso percorribile dalle scale vi porterà alla Spiaggia della Punticeddhra. Lasciate le vostre cose a vista sugli scogli e togliete le scarpe già dalle scale: l’arrivo è direttamente in acqua!
Di fronte, raggiungibile quindi sia da mare sia da sopra grazie ad un’altra discesa, c’è la Grotta della Prima Spiaggia, nota anche come Grotta di Mafar.
Risalite sul costone roccioso e proseguite sempre verso sud, attraversando anche un piccolo sentiero irto di vegetazione. Un po’ di spirito esplorativo alla Indiana Jones non guasterà! Occhio soltanto al fondo, disseminato di pietre e fangoso se nei giorni precedenti ha piovuto.


Un’altra sosta sarà obbligatoria nel punto dei tre faraglioni. Questa zona, spettacolare per gli strapiombi sul mare, sarà ideale per foto ricordo e ulteriore voglia di scoperta. Guai a fermarsi però, non è finita ancora!
Poco dopo, un altro sentiero vi aprirà la via alla doppia spiaggetta. Scendendo subito dalla stretta scalinata ci sarà una piccola conca, separata dal secondo lembo di spiaggia, più lungo ed esteso, da uno scoglio. Il fondale basso e sabbioso permette una balneazione rilassante. Nel pomeriggio gode di ampie zone d’ombra.
Di forma simile è la seguente Spiaggia di Conca Specchiulla, anch’essa divisa dalla natura in due piccole zone, piccola e grande.
L’area di Conca Specchiulla, circondata dalla grande pineta, vi riserverà anche una terza piccola spiaggia divisa in due bagnasciuga di uguale dimensione.
La presenza dei villaggi turistici al di là della pineta renderà queste calette leggermente più popolate nella piena stagione.
Più “intima” è la terza insenatura di Conca Specchiulla, questa volta non circondata da costone a picco e dai colori e dalle sensazioni più “caraibiche”.
I più avventurosi avranno ancora voglia di proseguire. L’apparente cambio di paesaggio, con l’alto costone che lascia il posto a scoglietti sparsi, non vi deve scoraggiare. C’è ancora un’ultima spiaggetta da scoprire: la Baia della Pastiddhruzza.
Raggiungibile dopo un lungo tratto di rocce, è circondata da scogli e fondale basso. Il piccolo lembo di spiaggia, lontano dai punti più conosciuti e precedente ai lidi attrezzati di località Frassanito (distanti 200 metri), vi assicura una balneazione, probabilmente, quasi del tutto silenziosa.
